Il suono dell'anima
lunedì 23 ottobre 2023
Anna Tifu e Giuseppe Andaloro inaugurano la stagione della Filarmonica Laudamo
mercoledì 30 agosto 2023
Verità e Potere
"È forse proprio dell’essenza stessa della verità essere impotente e dell’essenza stessa del potere essere ingannevole? […] la verità impotente non è forse disprezzabile quanto il potere che non presta ascolto alla verità?"— H. Arendt, Verità e politica, p. 30
Basterebbero queste poche, lapidarie parole di Hanna Arendt a spazzare via pennivendoli, cortigiani, sacerdoti professionisti o improvvisati del politically correct.
Almeno, così credo.
Il punto è che purtroppo, oggi, non è così.
"Fiat veritas et pereat mundus": (sia detta la verità anche a scapito del mondo). La citazione latina è ripresa e commentata dalla stessa Arendt. Essa sottolinea, come ricordavo qualche giorno fa, la sostanziale differenza ontologica tra Verità e Potere.
Dimenticarla è grave, sempre. Oggi più che mai.
La direzione corrente, incoraggiata e sospinta dalla narrazione mediatica dominante è invece quella di una verità che DEVE coincidere con l'informazione. Chi non ci crede è un rettiliano, un minus habens, un no-qualcosa. E ciò a dispetto del fatto, come altre volte ho detto qui e altrove, che la filosofia occidentale ci insegna che ciò che appare non è la Verità. Ci affanniamo a spiegare Platone e il mito della caverna e la dialettica hegeliana, tanto per dirne una, salvo poi a leggere qua e là difese ad oltranza del fenomeno e del noto, senza alcun riguardo per noumeno e conosciuto. Anzi il fenomeno e il noto fanno figo, cosa vai a pensare?
E di esempi ne potremmo fare molti, moltissimi altri. Che so... Il cinema di inchiesta italiano a cavallo tra gli anni '60 e '70. Elio Petri, Florestano Vancini, lo stesso Francesco Rosi. Oggi, come verrebbero valutati? Eppure, grazie al Cielo, ci sono stati...
Non lo so...
Non ne usciremo facilmente, ammesso che se ne possa uscire.
domenica 9 aprile 2023
DEL PROGRESSISTA MEDIO
martedì 3 gennaio 2023
Ciao Nicola...
Dolcissimo amico mio, oggi mi lasci e ti porti via una parte della mia vita. Una parte importante, decisiva per quello che, nel bene e nel male, sono diventato. Siamo cresciuti insieme, accomunati da una passione smisurata per la musica e per il pianoforte. Abbiamo trascorso migliaia di ore a suonare, studiare, ascoltare, imprecare, desiderare il suono in tutte le sue forme. Lo abbiamo fatto seduti allo sgabello davanti a ottantotto tasti - magari improvvisando sui due pianoforti della tua casa che dava sul lago di Ganzirri, oppure aspettando di fare lezione in conservatorio, col maestro Trovato - ma anche bevendo whisky e fumando le nostre prime sigarette, spendendo la paghetta che ci davano i nostri genitori ma anche i primi soldi lavorati dando lezioni private... Consumando ascolti di vinili a non finire, graffiandoli, risentendoli centinaia di volte. E poi commentandoli sino allo sfinimento. Così come commentavamo i concerti alla Sala Laudamo, al Vittorio, al Teatro in Fiera... A volte concordi, qualche volta no. Tu che apprezzavi di più la perfezione tecnica, io a sottolineare maggiormente la profondità interpretativa... Discussioni convulse e preziose, ripetute anche durante i viaggi per partecipare a rassegne e concorsi. Noi, che credevamo nel potere immenso dell'arte e disprezzavamo le pochezze e le miserie umane, dall'alto del nostro sentirci umili, da un lato, ma anche coscienti di seguire ideali altissimi, in parte irraggiungibili, di profondità e perfezione artistica. Il tuo talento straordinario, le tue dita prodigiose, la tua portentosa intelligenza musicale sono state per me un modello costante di emulazione e ammirazione. Non posso - e non voglio - dimenticarti, stella luminosa. Ogni volta che toccherò il tasto di un pianoforte sarai accanto a me... E quando finirò di suonare sarai il primo cui chiederò com'è andata, se potevo fare meglio, se c'è qualcosa da sistemare. Siamo tutti nati per l'Eterno, amico mio, ce lo siamo detti tante volte. Non dimenticarlo proprio adesso...
domenica 8 maggio 2022
Impressioni su Ennio
domenica 20 giugno 2021
La musica oltre il muro
domenica 23 maggio 2021
La Lingua madre della Corelli Jazz Band
La formazione messinese ospite della Filarmonica Laudamo al Teatro Vittorio Emanuele
Anna Tifu e Giuseppe Andaloro inaugurano la stagione della Filarmonica Laudamo
Suonano bene, anzi, benissimo, Anna Tifu e Giuseppe Andaloro. Il duo (violino e pianoforte) ha inaugurato nel migliore dei modi la centotr...
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Suonano bene, anzi, benissimo, Anna Tifu e Giuseppe Andaloro. Il duo (violino e pianoforte) ha inaugurato nel migliore dei modi la centotr...
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"È forse proprio dell’essenza stessa della verità essere impotente e dell’essenza stessa del potere essere ingannevole? […] la verità...
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"Lo scopo dell’educazione è quello di trasformare gli specchi in finestre.” Ne era convinto il giornalista americano Sidney G. Harri...