venerdì 15 novembre 2024

Etichette, discriminazioni e doppiopesismo

 


A Selva di Cadore, nel bellunese, nei giorni scorsi, è stata rifiutata la prenotazione alberghiera ad alcuni turisti israeliani. I gestori dell'albergo hanno dichiarato a chi prenotava che non intendevano ospitare nella loro struttura cittadini di uno Stato che è responsabile di un genocidio a Gaza.

Ora, l'episodio è senz'altro da condannare e con fermezza. Non tanto perché - come puntualmente qualche Solone ha detto - esso ricordi l'antisemitismo e le discriminazioni nei confronti degli ebrei del secolo scorso.

Ma perché, molto più semplicemente, è un esempio di idiozia, ottusità e meschinità umana. Non perché fatto verso israeliani, italiani, etiopi o canadesi. Ma perché fatto nei confronti di Persone. E perché, anche e soprattutto, esso evidenzia la stupida e pericolosa equazione secondo cui i cittadini di uno Stato in cui il Governo fa cose discutibili o raccapriccianti (fate voi) devono pagare le colpe di chi li governa.
Questa è la cosa peggiore, pericolosa, foriera di possibili, nefaste conseguenze. La Storia è lì a ricordarcelo, sempre.

Tuttavia, andrebbe notato che questo tragico errore l'Occidente lo sta commettendo da quasi tre anni, e nella quasi completa approvazione generale. I cittadini russi, infatti, com'è noto, sono oggetto di discriminazioni simili, se non peggiori. E non da parte di meschini albergatori ma da parte di governi, federazioni sportive, associazioni concertistiche, università, circoli culturali ecc. Tutte istituzioni che hanno ostracizzato - e ostracizzano - i russi, rei di appartenere ad uno Stato il cui Governo si è reso protagonista di un'aggressione ad un altro Stato sovrano.

E' la stessa dinamica. Anzi, ripeto, nel caso dei russi è molto peggio. Vale la pena rifletterci. La realtà è complessa, e quando l'uomo semplifica e categorizza il disastro è, spesso, dietro l'angolo.

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