domenica 18 ottobre 2020

Inaugurata la centesima stagione della Filarmonica Laudamo

 

Taglia un traguardo prestigioso la Filarmonica Laudamo di Messina, inaugurando la sua centesima stagione concertistica. E lo fa nel migliore dei modi, con una splendida serata al Teatro Vittorio Emanuele. Sul palco l’Orchestra Sinfonica Siciliana, diretta da Claude Villaret, e il pianista Bertrand Chamayou. Il programma prevedeva, in apertura, la Sinfonia dall’opera La Ricciarda di Antonio Laudamo. Una scelta ovviamente non casuale, perché si tratta del brano iniziale del concerto inaugurale della prima stagione del sodalizio peloritano, tenutosi il 19 agosto 1921 nel Salone dell’Esposizione dell’Edilizia, in via Natoli. A seguire, l’Ouverture Leonora n. 3 in do maggiore op. 72b e il Concerto per pianoforte e orchestra n. 5 in mi bemolle maggiore op. 73 di Ludwig van Beethoven.
La direzione di Villaret si è fatta apprezzare per la sua sobrietà e per un discreto controllo delle dinamiche. Il tutto messo al servizio di una esegesi attenta a indirizzare il pathos entro i giusti limiti del dettato stilistico della partitura. Ne è risultata la visione di un classicismo robusto, ancora poco incline a tracimare nella temperie romantica.
Caratteristiche confermate anche dall’approccio nei confronti del celebre Concerto “Imperatore”, dove ovviamente, però, il protagonista è stato il solista Bertand Chamayou. Il pianista francese ha messo in mostra grande padronanza e un controllo pressoché assoluto, dal punto di vista tecnico. Sul piano strettamente interpretativo, Chamayou ha confermato tutto il bene che si dice di lui da qualche anno. Particolarmente azzeccato è parso, in generale, il suo non essere mai sopra le righe, anche nei momenti in cui la partitura potrebbe tentare il solista e portarlo verso esiti narcisistici. Chamayou, invece, mantiene sempre una compostezza ammirevole, pur brillando in termini espressivi (specie nei dialoghi madreperlati con l’orchestra del secondo tempo, dove il francese si giova anche di una sapiente pedalizzazione).
Buona, professionale, nel complesso, la prova dell’Orchestra Sinfonica Siciliana. Applausi scroscianti, al termine, da parte della ritrovata platea del “Vittorio”, pur dimezzata per le misure cautelari legate all’emergenza sanitaria (fatte rispettare con grande scrupolo dagli organizzatori), e richieste di bis accontentate da Chamayou con la magistrale esecuzione di un Adagio di Haydn





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