sabato 16 febbraio 2019

Stipendi più alti nelle scuole del Lombardo-Veneto



 La Scuola Italiana verso il disastro

 


Appaiono più chiare, adesso, le dichiarazioni del Ministro dell'Istruzione Bussetti di qualche giorno fa "Al Sud il mondo della scuola si deve impegnare di più", disse con tono sprezzante l'ex insegnante di educazione fisica, rispondendo ad un giornalista che gli chiedeva come colmare il (presunto) gap dell'istruzione tra Nord e Sud del Paese. Il 14 febbraio, infatti, è approdato in Consiglio dei Ministri una proposta di ulteriore regionalizzazione della scuola, avanzata da Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. Come dire, torniamo cittadini austriaci che è meglio. Ma, purtroppo, di questi tempi non è una novità. Le motivazioni? Poche e banali. In particolare, sostengono i proponenti, gli insegnanti che operano in quelle areee geografiche meritano una maggiorazione dello stipendio, resa possibile dalla compartecipazione al gettito di tributi erariali maturati nel territorio; dalla spesa sostenuta dallo Stato nella Regione per le funzioni trasferite; dall’introduzione entro cinque anni dei “costi standard”. Così facendo, un docente del Nord potrà arrivare a prendere di stipendio anche 200 euro in più, avvalorando in tal modo la 'tesi' di Bussetti, nonchè il comune sentire dell'elettore medio abitante nel Lombardo-Veneto. Previste, inoltre, altre specifiche in termini di formazione, specie in relazione ad una maggiore caratterizzazione localistica dei percorsi di istruzione. Ovvio, direi. Il tutto mentre le scuole italiane cadono a pezzi e mentre illustri funzionari del ministero si fanno le pippe mentali sulle competenze e sull'alternanza scuola/lavoro.
Ora, dico: ci vogliamo svegliare o no?
Si può ancora accettare passivamente tutto questo?! Si vuole porre fine, una volta per tutte, a questo processo che, si badi bene, non è cominciato lo scorso San Valentino ma alla fine degli anni Novanta, quando i 'pionieri' dell'autonomia hanno avviato la scuola verso  la privazione della sua funzione educatrice e formatrice del cittadino per asservirla agli interessi del potere, dei mercati e, oggi, di una classe politica meno che mediocre e ispirata alla peggiore delle demagogie?
E non bastano solo le raccolte di firme o un giorno di sciopero, diciamolo chiaramente. Bisogna fermarsi, completamente. Fermarsi e andare sotto la sede del Ministero. Punto.

Nessun commento:

Posta un commento

Anna Tifu e Giuseppe Andaloro inaugurano la stagione della Filarmonica Laudamo

  Suonano bene, anzi, benissimo, Anna Tifu e Giuseppe Andaloro. Il duo (violino e pianoforte) ha inaugurato nel migliore dei modi la centotr...