lunedì 27 aprile 2020

COVID-19 E DPCM: LE MERAVIGLIE DELL'ASSURDO













Leggo la bozza del nuovo DPCM che affronta l'emergenza COVID-19. Dopo lo sconcerto provato ieri sera ascoltando il discorso del presidente del Consiglio, dovevo farlo. Lo leggo, e mi rincuoro. Sì, perché almeno è un testo pregevole. Dal punto di vista letterario, dico. Kafkiano, surreale, Beckettiano. E sì... C'è un sicuramente un voluto abbandono del costrutto razionale e un altrettanto ricercato rifiuto del linguaggio logico-consequenziale. Almeno è un prodotto di pregio, dal punto di vista letterario. Si potrebbero fare mille esempi. Vediamo... Ah, ecco:
"non è consentito svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto; è consentito svolgere individualmente, ovvero con accompagnatore per i minori o le persone non completamente autosufficienti, attività sportiva o attività motoria, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività" Bellissimo... Niente attività ludica all'aperto, punto e virgola, sì all'attività sportiva o motoria...Sublime... Come non cogliere il substrato filosofico di un'affermazione del genere. Evidente è l'influsso di Sartre, di Camus (già l'autore de "La peste", il romanzo più citato a sproposito in questi mesi da chi manco lo ha letto e ignora che quel libro è una metafora che racconta la resistenza al Nazismo - la peste, appunto - ma lasciamo perdere...) . Evidente, dicevo, la ricerca di un raffinato non-sense... Meraviglioso...
Come bellissima è la suspence sul termine 'congiunto'. Andiamo al testo: "sono consentiti solo gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute e si considerano necessari gli spostamenti per incontrare congiunti purché venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento e vengano utilizzate le mascherine. Che dire... I congiunti... Già i giuristi sono al lavoro per stabilire chi è congiunto e chi non lo è. E sì. Lo zio Pippo, zio acquisito di mia mamma, è un congiunto? E il figlio di mio cugino Giovanni che aggiusta i computer? Glielo posso portare il mio PC per ripararlo? Ma soprattutto, la mia fidanzata, posso andare a trovarla a casa? Non credo, non è una congiunta... Mannaggia...E allora che si fa? Aspe', posso vederla fuori, è consentito. No, forse rientra nelle attività ludico-ricreative, sono vietate. Ma è amore, non attività ludico-ricreativa... Trovato! La posso vedere, però dobbiamo correre. E a due metri di distanza. E intanto ci guardiamo. Certo, magari guardandoci calpestiamo la merda ma non è un problema: il dpcm non vieta di entrare in contatto con gli escrementi. Poi, magari, ci fermiamo un attimo, rifiatiamo e... ecco, ci baciamo! Finalmente! Però, possibilmente, passa una volante della polizia, e lì cominciano i dolori... "Chi siete? Che fate? Se siete sorella e fratello okay, baciatevi, sennò non si può". Siete fidanzati? Multa. Perché? perché non avete rispettato la distanza. E poi, come vi siete baciati? Con la lingua? Aggravante...
Magnifico...
Siamo un popolo straordinario, di cui andare orgogliosi. Come dite? Vi aspettavate una fase due seria? Con progettualità su test sierologici, razionalizzazione dei tamponi, tracciamento dei contagi rispettoso della privacy, misure che finalmente si occupino dei bambini TOTALMENTE dimenticati per l'ennesima volta, assistenza psicologica per le gravi patologie che si stanno incrementando di settimana in settimana? Ma ragazzi! Questa è prosa. Noi siamo altro: siamo la poesia.

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